La steatosi epatica, comunemente nota anche come “fegato grasso”, è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di grasso sotto forma di trigliceridi nelle cellule epatiche.
Il fegato fisiologicamente contiene grasso ma, quando la concentrazione di quest’ultimo supera il 5-10%, sfocia in una condizione patologica e può determinare complicanze anche gravi, quali infiammazione e aumentato rischio di cirrosi [1].
Esistono due tipi di steatosi epatica: quella alcolica e quella non alcolica (NASH).
In questo articolo, in particolare, tratteremo la steatosi epatica non alcolica.
Quest’ultima è una malattia cronica che sta diventando sempre più comune nella popolazione e, spesso, viene riscontrata anche nei bambini [2].
L’accumulo di grassi nel fegato è dovuto ad un’alterazione della funzionalità delle cellule epatiche, che si trovano a dover metabolizzare una quantità di grassi superiore rispetto a quella che normalmente sono in grado di smaltire. Le cellule del fegato, quindi, non riuscendo ad eliminare i grassi o a trasformarli in energia, sono costrette ad accumularli.
Questa condizione può essere dovuta a vari fattori, spesso legati ad abitudini alimentari scorrette e allo stile di vita.
La steatosi, infatti, in molti casi è correlata all’obesità e al sovrappeso, al diabete di tipo 2, a diete eccessivamente ricche in grassi, all’aumento del colesterolo totale e del colesterolo LDL [3] e a una condizione di resistenza insulinica che determina un aumento della sintesi endogena di acidi grassi [4].
Ancora, la steatosi può essere dovuta all’uso prolungato di alcuni tipi di farmaci epatotossici, a squilibri ormonali o all’abuso di sostanze alcoliche.
Questa condizione è nella maggior parte dei casi asintomatica e viene riscontrata grazie agli esami del sangue in cui si osserva un aumento dei valori delle transaminasi (ALT e AST) e delle gammaGT. La diagnosi effettiva, poi, viene eseguita tramite ecografia epatica: il fegato grasso, infatti, risulta ingrandito e “brillante”.
Per quanto riguarda il trattamento di questa patologia non esiste una vera e propria terapia.
La cura della statosi epatica, infatti, non si avvale di farmaci o terapie specifiche, ma passa attraverso il miglioramento dello stile di vita e delle abitudini alimentare dell’individuo.
I consigli generali dal punto di vista alimentare e comportamentale sono:
- Perdere peso, soprattutto se si è in condizioni di sovrappeso o obesità
- Fare attività fisica in maniera regolare e costante. L’attività consigliata è di tipo aerobico per minimo 30 minuti almeno 3 volte a settimana
- Ridurre il consumo di grassi, soprattutto di origine animale come burro, lardo, strutto e panna. Favorire i grassi di origine vegetale, in particolare l’olio extra vergine di oliva
- Limitare il consumo di carne rossa, salumi e insaccati. Prediligere la carne bianca e priva di grasso visibile
- Limitare il consumo di latticini e formaggi grassi. Ridurre, in generale, il consumo di alimenti contenenti elevate quantità di colesterolo
- Aumentare il consumo di pesce, soprattutto quello azzurro per il suo elevato contenuto di omega 3
- Limitare al minimo il consumo di zuccheri semplici: dolci, miele, marmellata, zucchero bianco e di canna, succhi di frutta, bevande zuccherate
- Limitare il consumo di bevande alcoliche
- Consumare più verdure, sia cotte sia crude. Oltre ad apportare acqua, fibre, vitamine e sali minerali benefici per il nostro organismo, alcuni ortaggi contengono anche delle sostanze in grado di favorire la funzionalità del fegato e svolgere una vera e propria attività depurativa. Tra queste le più comuni sono: broccoli, cavoli, carciofi, rucola, spinaci, cicoria e catalogna
- Consumare una quantità adeguata di frutta fresca e di stagione, limitando quella più zuccherina come uva, mandarini, cachi, banane, fichi
- Favorire il consumo di farine integrali e di cereali integrali, in particolare il riso integrale che, grazie all’elevato contenuto di vitamina B, migliora il metabolismo dei grassi e la funzionalità del fegato
- Astenersi dal consumo di salse elaborate (maionese, senape, ketchup)
- Cucinare senza grassi aggiunti e prediligere metodi di cottura semplici (cottura a vapore, alla griglia, alla piastra o cottura in pentola a pressione)
La steatosi epatica, quindi, è una condizione comune nella popolazione e, se tenuta sotto controllo e adeguatamente corretta, nella maggior parte dei casi non comporta complicanze gravi.
La prevenzione e il trattamento di questa patologia sono imprescindibili da uno stile di vita sano e da un’alimentazione corretta ed equilibrata.
SITOGRAFIA:
- Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia ONLUS, Steatosi epatica o fegato grasso
- Humanitas, Steatoepatite non alcolica
- Istituto Auxologico, Steatosi epatica
- Steatosi epatica, cos’è?
In collaborazione con la Dott.ssa Emma Marcolin
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Nel Gennaio 2021 ho contattato per la prima volta la dottoressa dapprima via mail perché cercavo dei consigli nutrizionali per la mia nonna (75 anni) in condizioni di sovrappeso tali per cui non riusciva più a fare brevi passeggiate e utilizzare la bicicletta. La nonna segue inoltre il trattamento con Letrozolo per terapia di controllo del tumore al seno.
Sin dal primo incontro il supporto della dottoressa ha giovato allo stato di salute della nonna facendole perdere peso in modo continuativo senza ridimensionare le portate ed, anzi, molto spesso la nonna ha mangiato di più e meglio rispetto a prima!
Dal primo incontro del 30 Gennaio 2021 al 17 febbraio 2022, la nonna è passata da un peso iniziale di 93kg a 73kg, perdendo esattamente 20kg in un anno senza rinunciare a pasti complessi come quelli di pranzi, feste importanti, compleanni, varie celebrazioni come il Natale e varie uscite.
La chiave sono state la costanza della nonna e la continua fiducia della dottoressa nella personalizzazione del piano alimentare.
Oggi per me, rivedere la nonna rimontare in sella e fare le passeggiate con il nonno durante le prima giornate più calde è motivo di orgoglio e grande felicità.
La rieducazione alimentare non ha solo avuto un impatto a livello fisico ma ha anche migliorato il suo stato emotivo, la sua autostima e la sua autonomia.
Grazie ❤️

