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Fare gli spuntini aiuta a dimagrire?

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Un’alimentazione sana e bilanciata è costituita dall’insieme di alimenti adeguati, corrette abitudini comportamentali e pasti regolari però il numero e la frequenza dei pasti da consumare durante il giorno è un argomento che ha suscitato molto interesse negli ultimi anni.

Quante volte bisogna mangiare al giorno? 5, 3, 2, ogni volta che abbiamo fame? Una risposta univoca e universale non c’è.

Da un lato, molti studi scientifici suggeriscono che mangiare 4-5 volte al giorno può avere effetti positivi sulla salute in quanto permette di tenere sotto controllo i livelli di glicemia nel sangue e di distribuire meglio l’introito energetico della giornata [1].

In questo senso la routine alimentare quotidiana dovrebbe prevedere: una colazione nutriente (dolce o salata a seconda delle preferenze) che serve a mettere in moto il corpo dopo il digiuno notturno; il pranzo glucidico o proteico a seconda delle esigenze; la cena che sarebbe meglio fosse leggera in modo tale da non interferire con i processi di predisposizione del corpo al riposo notturno e 2 spuntini spezza fame, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio.

Questi, se controllati e bilanciati, infatti, permettono di distribuire meglio i nutrienti durante la giornata e mantenere sotto controllo i livelli di glicemia nel sangue contribuendo al controllo del senso di fame e sazietà.

Secondo gli esperti, saltare gli spuntini può determinare un picco di fame e una sovra alimentazione nei pasti principali con conseguente concentrazione dell’introito alimentare in poche ore. Questo, sommato al fatto che spesso si tende a mangiare di più durante la seconda parte della giornata porterebbe ad accumulare facilmente grasso e peso corporeo, poiché viene fornita la massima quantità di energia quando l’organismo tende alla minore richiesta in accordo con i ritmi circadiani del nostro corpo (la sera il metabolismo ha il suo valore più basso in quanto il corpo si prepara al riposo notturno) [1].

Uno spuntino sano e bilanciato potrebbe prevedere, ad esempio, della frutta fresca, una spremuta, una centrifuga di frutta e verdure, della frutta secca, un pezzetto di grana, uno yogurt bianco, un panino piccolo con affettato o un pezzo di cioccolata fondente.

Dall’altro lato però altre evidenze sostengono che gli spuntini, al contrario, possono portare ad un eccessivo introito di energia e all’aumento del peso nel tempo. La tendenza a inserire per forza gli spuntini, infatti, può portare a mangiare in assenza di reale stimolo della fame e in risposta a segnali esterni non fisiologici [2].

In questo senso è di fondamentale importanza prestare attenzione alla scelta degli alimenti che si consumano e al ruolo dell’ambiente in cui si mangia.

Per molte persone, infatti, è difficile regolare l’assunzione di cibo mangiando spesso durante il giorno e questo conduce al rischio di assumere nutrienti ed energia superiori rispetto al reale fabbisogno. Questo è avvalorato dal fatto che spesso le scelte alimentari tendono a ricadere su alimenti pratici ma eccessivamente ricchi di zuccheri e ad elevata densità energetica.

Inoltre non è da trascurare il contesto in cui si consumano gli snack: mangiare davanti alla televisione o mentre si lavora al computer, infatti, non permette di concentrare l’attenzione su quello che si sta mangiando e può portare ad un eccesso dell’introito energetico [2].

In questo senso inserire un numero eccessivo di spuntini sbilanciati durante il giorno può sfociare a lungo termine in condizioni di sovrappeso e obesità, soprattutto in adolescenti e bambini [3].

Dal punto di vista metabolico, inoltre, il periodo di digiuno tra un pasto e l’altro permette di mettere a riposo l’intestino e tenere controllati i livelli di insulina nel sangue. Ogni volta che mangiamo qualcosa, infatti, si ha secrezione pancreatica di insulina. Questo ormone, oltre a regolare la glicemia nel sangue, ha effetto lipogenico ovvero stimola lo stoccaggio dei grassi a livello del fegato e del tessuto adiposo.

Durante i periodi di digiuno più o meno brevi, al contrario, si attiva il processo della lipolisi, ovvero la scissione dei grassi a scopo energetico. In questo senso ogni volta che si mangia tra un pasto e l’altro la secrezione di insulina interrompe la lipolisi e blocca la mobilizzazione dei grassi di deposito [4].

In conclusione, quindi, non è possibile fornire una risposta universale alla domanda in questione, anche perché non ci sono prove sufficienti al sostegno né che gli spuntini “facciano bene” né che “facciano male”. È più opportuno, invece, valutare le reali esigenze della singola persona: lo stile di vita, la sedentarietà e l’eventuale frequenza e intensità dell’attività fisica, la necessità di dimagrimento/aumento o mantenimento del peso, il tempo di distacco tra un pasto e l’altro, l’adeguatezza dei pasti, i gusti e le abitudini alimentari.

 

BIBLIOGRAFIA:

  1. Rossi PL., Conosci il tuo corpo scegli il tuo cibo. Il metodo molecolare per una alimentazione consapevole. Aboca, 2016
  2. Bellisle F. Meals and snacking, diet quality and energy balance. Physiol Behav. 2014 Jul: 38-43.
  3. Paoli A., Tinsley G., Bianco A., Moro T. The Influence of Meal Frequency and Timing on Health in Humans: The Role of Fasting. Nutrients. 2019 Mar 28; 11(4): 719.
  4. Alimentazione in equilibrio, spuntini si o no?, https://www.alimentazioneinequilibrio.com/dimagrire-spuntini-si-o-spuntini-no/

In collaborazione con la Dott.ssa Emma Marcolin

 

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