Farmaci dimagranti: vantaggi e limiti

Probiotici e tono dell’umore: Quando l’equilibrio Inizia dall’intestino
Probiotici e tono dell’umore: Quando l’equilibrio inizia dall’intestino
6 Ottobre 2025
Probiotici e tono dell’umore: Quando l’equilibrio Inizia dall’intestino
Probiotici e tono dell’umore: Quando l’equilibrio inizia dall’intestino
6 Ottobre 2025

Negli ultimi anni, la gestione di patologie complesse come diabete di tipo 2 e obesità ha visto l’introduzione di nuove strategie terapeutiche che hanno radicalmente trasformato l’approccio clinico. In prima linea troviamo gli agonisti recettoriali del GLP-1 (glucagon-like peptide 1) e i più recenti agonisti duali GLP-1/GIP (glucose-dependent insulinotropic polypeptide). Molecole come semaglutide, dulaglutide e tirzepatide non solo si sono dimostrate estremamente efficaci nella riduzione del peso corporeo e nel miglioramento del controllo glicemico, ma hanno anche evidenziato benefici in ambito cardiovascolare, renale e neurologico.

Tuttavia, come accade con tutte le terapie ad alto impatto metabolico, la loro efficacia si accompagna alla comparsa di effetti collaterali che, se trascurati, possono compromettere la continuità del trattamento. La nutrizione gioca qui un ruolo fondamentale, non solo nella prevenzione degli eventi avversi ma anche nel supporto al mantenimento della massa muscolare e alla qualità della vita del paziente.

 
Disturbi gastrointestinali: Come riconoscerli e ridurli
 

Uno degli effetti indesiderati più frequenti associati all’uso degli agonisti GLP-1 e GLP-1/GIP riguarda il tratto gastrointestinale. Nausea, vomito, reflusso, stipsi o diarrea sono segnalati da circa un paziente su cinque, specialmente nelle prime settimane di trattamento o durante l’aumento del dosaggio. In genere, si tratta di disturbi transitori che si attenuano spontaneamente nel giro di un mese. Solo una minoranza (circa l’1%) è costretta a interrompere la terapia per sintomi persistenti.

L’approccio nutrizionale può contribuire in modo determinante a minimizzare questi disturbi:

  • Inserire proteine ad ogni pasto, da fonti digeribili come yogurt greco, pesce, uova o legumi ben cotti.
  • Preferire cereali integrali ben cotti come riso o avena, e introdurre gradualmente fibre da frutta e verdura.
  • Evitare grassi difficili da digerire, fritture e cibi piccanti.
  • Frazionare i pasti in porzioni più piccole e più frequenti.
  • Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti e favorire una buona idratazione durante il giorno.

 
Preservare la massa magra: Una priorità nascosta
 

Quando si parla di dimagrimento efficace, spesso si dimentica che non tutta la perdita di peso è uguale. Diversi studi hanno dimostrato che, insieme alla riduzione della massa grassa, i farmaci GLP-1 e GLP-1/GIP comportano anche una diminuzione della massa magra, stimata tra il 5% e il 10%. Questa componente è particolarmente critica in pazienti anziani, fragili o con sarcopenia, poiché implica un maggiore rischio di debolezza, cadute e perdita di autonomia.

Per contrastare questa tendenza è essenziale:

  • Garantire un apporto proteico adeguato, idealmente tra 1,2 e 1,6 g/kg di peso corporeo al giorno.
  • Distribuire le proteine nell’arco della giornata, evitando di concentrarle solo a cena.
  • Sostenere un’attività fisica regolare, con almeno 150 minuti a settimana di esercizio aerobico e 2-3 sedute settimanali di attività contro resistenza.

 
L’importanza della personalizzazione
 

Una corretta integrazione nutrizionale non può prescindere da una valutazione individuale. Ogni paziente presenta esigenze diverse a seconda dell’età, dello stato nutrizionale di partenza, del livello di attività fisica e della risposta soggettiva al trattamento farmacologico. È qui che la figura del nutrizionista professionista, in sinergia con il medico curante, diventa cruciale per accompagnare il paziente in un percorso efficace e sostenibile.

Far convivere le terapie GLP-1 con un piano alimentare bilanciato e personalizzato significa valorizzare l’efficacia del farmaco, minimizzare i disagi e preservare la salute a lungo termine. Non si tratta di semplificare, ma di affiancare: perché una terapia potente diventa davvero efficace solo se è inserita in un contesto di consapevolezza, competenza e alleanza terapeutica.

 
Bibliografia
 
  1. Wilding JPH, Batterham RL, Calanna S, et al. “Once-weekly semaglutide in adults with overweight or obesity.” N Engl J Med. 2021;384(11):989–1002.
  2. Garvey WT, Birkenfeld AL, Dicker D, et al. “Efficacy and safety of tirzepatide, a dual GIP and GLP-1 receptor agonist, in patients with type 2 diabetes: SURPASS-1 trial.” Lancet. 2021;398(10295):143–155.
  3. Pratley RE, Wadden TA, Rubin RR, et al. “Semaglutide treatment and body composition: a substudy of the STEP 1 trial.” Diabetes Obes Metab. 2022;24(1):148–157.
  4. Yanai H, Hakoshima M, Adachi H, et al. “GLP-1 receptor agonists and gastrointestinal adverse events: a real-world pharmacovigilance study.” Front Endocrinol. 2023;14:1163428.
  5. Castagnetta M, Hamdy O. “Preserving muscle mass during GLP-1 therapy: clinical perspectives.” Metabolism. 2024;147:155683.
 

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